Wednesday 29 July 2015

Del comprare scarpe da corsa

Per la serie 'le ultime parole famose', dalla Park Run di sabato non ho piu' corso. La contrattura al polpaccio non se ne va, e finche' sento dolore se premo sul muscolo, non ha senso riprovare a correrci sopra. In piu', raffreddore e bronchite c'hanno messo una pietra sopra. E cosi' sia. Quindi aspetto e, facendo uno stretching gentile, spero

Nell'attesa/speranza, non ho abbandonato il progetto scarpe nuove, mosso da quella sana irrazionalita' per cui, dato che non posso correre, vado a spendere soldi per comprare cose da usare per correre. Al momento ho due paia di scarpe: quelle da lungo, un paio di Mizuno Ultima Wave 4, con un po' di anni sul groppone ma non piu' di 1000km, ancora tengono. Ma le Nike Skylon 11, comprate nel 2010 e usate per corse un po' piu' andanti, e con un paio di mezze maratone sul collo, sono arrivate al capolinea - la suola se n'e' quasi andata del tutto.

Cosi' ho cominciato a cercare su Internet 'racing shoes'. Premetto che io, negli anni '90, leggevo il catalogo Scarpe di Correre come se fosse una copia di Playboy, e potevo citare peso e caratteristiche di ogni singolo modello di scarpe. Oggi, con meno interesse per la scarpe che per le conigliette di PB, non ho tanta pazienza. Ai miei tempi era solo "stabile" e "neutra", adesso invece ci sono tipo 4 livelli di instabilita' del piede, ognuno col suo tipo di scarpa. Su Runnerworld c'e' anche lo Shoe Advisor  che ti dice quale scarpa fa per te. Solo che una volta che hai risposto a tutte le domande, ti 'consiglia' una ventina di modelli diversi. Ecchecaz.

In piu', grazie alle meraviglie di Google, da ieri qualunque pagina web/app apro, mi compaiono pubblicita' di scarpe da corsa. "Sappiamo che sei in cerca di scarpe nuove, vieni qui, vieni qui".


Ieri mi aggiravo tra le running shoes di Rebel Sport, con Matilde che si spazientiva nel passeggino.  Mentre mi interrogavo su un paio di Asics J33, clamorosamente a meta' prezzo, vicino a me una mamma + figlio discutevano con una commessa. La mamma+figlio avevano riportato indietro un paio di scarpe (marca non identificata) che, al primo uso del figlio, avevano cominciato a perdere i pezzi della suola. Il giorno stesso dell'acquisto.

La commessa, invece di dire "ah mi dispiace, questi bambini del Bangladesh, che sfruttiamo disumanamente per fabbricarci le scarpe che poi vendiamo 50 volte piu' care, stanno diventando sempre meno affidabili, scusate tanto, ecco un altro paio nuovo di zecca" - no invece la commessa comincia a fare storie che la scarpa era stata usata in modo improprio. "E' una scarpa da corsa, e non la si puo' usare per il cross training!" - sentenzia la commessa. La mamma chiede spiegazioni, e la commessa ribadisce che e' colpa loro se la scarpa ha perso pezzi - la garanzia specifica che la scarpa deve essere utilizzata solo per correre. A quel punto la mamma inizia a perdere la staffe ("I don't like the way I am being spoken to"), ma lo fa all'unisono con Matilde, e quindi devo allontanarmi proprio sul piu' bello per accudire la mia secondogenita.

Ma me ne sono andato con angosciose domande nel cuore: Quand'e' che comprare scarpe da corsa e' diventato come scegliere un mutuo per la casa? Chi e' che ha messo le clausole da firmare anche per l'acquisto di una paio di scarpe? Dovremo trovarci l'avvocato anche per farci rimborsare scarpe che si smontano al primo allaccio??

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