Monday 27 July 2015

Gastrocnemio, amore mio

Trovo un po' di pace famigliare per scrivere del weekend appena trascorso.

Galvanizzato da un paio di pseudo-allenamenti infrasettimanali, sabato mi presentavo alla consueta Park Run di 5km con intenti belligeranti - che tradotto in termini concreti significava correre a 3e30.

Non che ci fossero dati oggettivi su cui basare tali intenti, infatti solo la falsa modestia e la mancanza di realismo potevano giustificare tale approccio. Ma se vuoi toccare la Luna, devi mirare alle stelle, che non e' esattamente quello che diceva il proverbio, che ho dimenticato, ma comunque l'idea e' che se non parti ambizioso non arrivi da nessuna parte.

Quindi sabato mattina sono partito ambizioso. La fredda cronaca:
  1. partiamo e si mettono davanti in 3. Mi sembra si stia andando fortino. Chiedo a Garmin e mi dice 3e35. Ora, il Garmi non e' mai affidabile in questi rilevamenti in tempo reale, pero' mi da comunque gia' un colpetto all'ego, perche' mi sembrava di stare faticando e avevamo fatto si' e no 500metri
  2. dopo un km, le cose si stabilizzano. Emerge un giovincello di origini africane, mai visto prima, e gia' mi immagino di vederlo progressivamente involarsi. Lui si mette in testa con fare spavaldo, un tipo si stacca, io staziono a 3-4 metri dal giovane
  3. al terzo km mi riaggancio, il giovane sembra aver rallentato, forse mi sta aspettando, invece no perche' lo supero, lo sento in difficolta', e all'arrivo gli avro' dato un minuto. I giovani.
  4. io che rimango al comando, anche se durante l'ultimo km, assai faticante, sento che qualcuno sta rinvenendo. Non so chi sia, non mi volto, e mentre cerco di mantenere il controllo, il polpaccio destro pensa bene di annodarsi in un paio di punti. Tengo duro, i passi alle mie spalle svaniscono, e io taglio il traguardo in 18e09, ben lontano dagli intenti iniziali
Poi la giornata non mi ha permesso recuperi - gita a Perth con la famiglia, inseguire Regazzino da tutte le parti non ha giovato alla salute gastrocnemica. Domenica, allo stadio a guardare, per la prima volta, il football australiano, e a vedere gli australiani che fanno i razzisti come da noi. E adesso, a quasi 72 ore dall'infortunio, il polpaccio ancora fa male, anche solo a toccarlo.

Comunque, confidando in una sorte non avversa, il progetto per i prossimi giorni e', polpaccio permettendo, di allungare un po' le distanze di allenamento (visto che viaggio ancora sui 7-8km), lavorare sui glutei (perche' queste contratture sono sempre il frutto di squilibri muscolari di vecchia data), e comprare un paio di scarpe da gara serie, perche' le Nike Skylon comprate nel 2010 forse e' ora di cambiarle.

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