Saturday 29 November 2014

5km e passa la paura

Sulla scia dell'entusiasmo, stamattina sono riuscito ad alzarmi alle 6e40, non perche' mio figlio fosse sveglio (miracolo, ha dormito fino alle 8), ma semplicemente perche' il mio orologio biologico, per una volta, si e' attivato al momento giusto. Allora sono sgattaiolato da casa e - dopo 30minuti in macchina, attraverso una Perth ancora calma- mi sono aggregato a una della Park Run, che non lo so se in Italia ci sono, ma nel resto del mondo si' - e sono un'ottima iniziativa. Trattasi di competizioni sui 5 km, in un parco appunto, dove l'agonismo, in genere, cede il posto all'amatorismo. Gestite interamente da volontari, la partecipazione e' gratuita (bisogna iscriversi via internet una volta, e poi sei nel sistema. Ah, il sistema).

Insomma alle 8 di mattina si parte per questa 5 km, io non gareggiavo da un anno, e avevo corso solo una volta questa settimana, quinidi non avevo idea di come gestirmela, ne' del valore di quelli che mi trovavo di fronte. Mi ero detto se tengo 3e40 al km vado alla grande, date le condizioni.

Si parte e un tipo va subito al comando. Non che andasse a ritmi folli (intorno a 3e30), pero' ha subito fatto selezione. Io mi sono accodato a un tipo con una maglietta fluorescente, che correva COL TELEFONINO IN MANO - la gente sta fuori. Deve essere tutta questa paranoia che non puoi correre se non stai col gps attaccato al culetto e se non registri le insulse statistiche della tua tapasciata su Strava, cosi' poi tutti possono vedere quanto sei scarso... Ma comunque, il tipo cede rapidamente, io guadagno un po' di posizioni, finche' non mi accodo a un tipo - altra maglietta fosforescente, ma niente telefonino- e mi lascio portare fino al terzo km, dove passiamo a 11e5, che e' giusto un po' sopra i 3e40. Quelli davanti li vedo e ogni tanto mi viene anche in mente di lanciarmi all'inseguimento, ma non ho idea di come sto. A meta' 4o km passo la maglietta fosforescente senza telefonino, sentendomi un po' colpevole per il succhiaggio di ruote, e lui molla di brutto e me lo ritrovo al traguado 15 secondi dopo di me. Io chiudo abbastanza in facilita', senza spingere e alla fine 18e30 e piu' che onesto, dato il contesto, alquanto modesto - settimo posto.


Tornato a casa, giusto per tenermi occupato ho scaricato 27kg di cartoni al recycling point, altri 25km in macchina (solo andata). Poi, giornata col frugoletto - e con la signora, ora sto a pezzi. Ma se questa settimana mi riesco a allenare decentemente, sabato prossimo faccio 18minuti.

Friday 28 November 2014

Un giorno di Novembre

Penso sempre alla corsa, alla faccia della vita. Dovrei pensare ad altre cose, tipo il lavoro, lo scrivere articoli accademici, definire nuovi progetti; o alla mia vita da emigrato, 4 anni in Australia, in giro da una parte all'altra di questo immenso continente, alla costante ricerca dello 'stare bene', anche se con gli anglosassoni  non ci si riesce mai; o alla famiglia, allo stress di un rapporto di coppia quasi decennale, internazionale, con uno splendido bambino sfasciatutto, e un altro/a in arrivo tra qualche mese.

E io che invece cerco sempre di correre. Sara' forse che lo faccio per fuggire dalla routine/alienazione che la situazione corrente ingenera. Pero' e' anche vero che sto in un posto magnifico, e non andare a correre sull'oceano mi sembra quasi un peccato mortale! E insomma, visto che ci penso sempre, allora magari comincio anche a scriverne. E magari scrivo anche della vita in Austalia. E magari scrivo anche della vita di coppia. E magari scrivo anche di filosofia. Insomma cosi', basta che scrivo.