Sunday 7 December 2014

Missione compiuta

Ieri un'altra Park Run, 5k intorno allo SwanRiver, nella zona est di Perth (vedi foto). Svegliarsi di sabato alle 6e30, farsi 30km in macchina, solo andata, chiedendosi se ne valga veramente la pena, giusto per fare 5km. Ma la settimana precedente mi ero abbastanza allenicchiato, e l'obiettivo di andare sub18minuti, in tutta onesta', non meritava neanche troppa discussione - andava semplicemente fatto.

Stavolta arrivo un po' prima (complice una migliore interazione col GPS), e quindi mi riesco a scaldare un po' meglio dell'altra volta (che in pratica ero sceso dalla macchina e era partita la gara). Gambe ancora un po' doloranti per partita di calcetto il mercoledi'. Stavolta parto subito coi primi (a parte IL primo, che viaggia a 3e10), faccio un casino col cronometro quindi non prendo il tempo. Ma un paio di quelli che seguivo li conoscevo, sapevo che facevano sui 17e30, e allora mi sono messo dietro a loro e mi sono fidato.

Da un po' di tempo, quando corro provo ad applicare i principi dell'Alexander Technique. Poi ci dedichero' un post a parte, perche' e' un argomento estremamente interessante - comunque in sostanza mentre corro cerco di rilassare la colonna vertebrale, immaginando che la testa tenda verso l'altro (il famoso filo invisibile attaccato alla testa, strategia che chiunque ha fatto un corso di teatro conosce bene) e il coccige verso il basso. Di fatto, tutto cio' conduce al rilassamento delle spalle e del collo, il che ha - ovviamente- un effetto molto positivo sulla meccanica di corsa, almeno sulla mia. E' chiaro che quando corri a 3e30 non e' che ci stia tanto da fare l'appoggio alla Gebrselassie: tuttavia, combattere la tendenza all'implosione, tipica del tapascione, e' senz'altro un fattore produttivo.

Sicche', mi metto dietro a questi 3e30isti, e cerco di "pensare" a mantenere il giusto assetto del corpo. Da qualche parte ho letto che Bordin aveva sviluppato una capacita' del genere per la prima parte della maratona - una specie di trance vigile. In piu', siccome correvamo su una pista ciclabile, mi ero fatto il trip che la linea divisoria era la linea blu che indica il percorso piu' breve in maratona, come per lui a Seul.

Nonostante questi trucchi raffinati, lo scarso allenamento mi presenta il conto all'ultimo km. Stavo andando decisamente a 3e30 di media, ma poi mi sono staccato e sono arrivato a 17e43, mentre i 3e30isti se la sono battuta allo sprint sui 17e30.

E quindi bravo, se tutto va bene questa settimana, sabato prossimo miro a un sub-17e30. E se non ci riesco, amen.

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